Tra gli ospiti più attesi della scorsa puntata di Verissimo, il programma pomeridiano del Sabato condotto da Silvia Toffanin su Canale 5, c’era anche Asia Argento. L’attrice figlia del regista Dario Argento ha parlato della sua rinascita da quando si è ripulita da tutte le droghe e dall’alcool. Due anni di sobrietà uniti ad una variazione delle scelte alimentari visto che l’attrice ha deciso di privarsi anche di carne e pesce. Una serie di scelte che le stanno regalando una seconda vita.
Ai microfoni di Canale 5 Asia Argento ha così esordito: “Penso che tu non mi abbia mai visto così bene. Anche perché negli ultimi anni ci siamo viste sempre in periodi pesanti. Questa fase positiva è iniziata dopo la morte di mia madre, lì ho veramente toccato il fondo. Allora ho cercato quello che rimaneva e l’ho raccolto. Grazie anche al buddismo, ad un mantra che mi aiuta a fare spazio libero nella mia testa. La spiritualità mi ha portato a smettere di bere oltretutto, 23 mesi fa. Lo stesso mese ho smesso anche di mangiare carne, pesce, insomma, ho fatto pulizia.
Li è iniziata la mia rinascita. Ovviamente niente alcool ma neanche droghe. Non le usavo più ma sono sicuramente state un problema di dipendenza. La dipendenza poi è una malattia. O ce l’hai o non ce l’hai. È progressiva… inizi con uno spinello e passi alle droghe più pesanti. Hai l’illusione di avere il controllo, di poter bere un bicchiere come fanno gli altri.
La dipendenza progressiva è mortale, ho perso tanti amici per questo. La mia stessa mamma era alcolista. Ho avuto un’illuminazione: dovevo per forza salvarmi. È stato un barlume di amor proprio che mi ha portato a ritrovarmi… io continuo a frequentare gruppi di alcolisti anonimi, ogni giorno, un giorno alla volta, mi sveglio e dico: “oggi non berrò.” In alcuni periodi bevevo dal mattino. Ma bastava un bicchiere, visto che il tuo corpo a un certo punto non ce la fa più.
L’alcool è un depressivo, sono stata a casa con le tapparelle abbassate per lunghi periodi. I miei figli erano coscienti del mio alcolismo. Ora stanno vivendo il mio recupero. È stata una lezione anche per loro, hanno capito che l’alcool è una droga. Mia madre a a differenza mia era anche violenta. Da piccola mi dicevo che non sarei stata mai così. Però non ho mai spezzato la catena, non ho mai realmente capito gli errori di mia madre.”
E nella festa della mamma è tornata a parlare del suo ruolo di mamma e di come lo ha portato avanti nonostante le sue difficoltà:
“I figli sono un dono che continua a donare. La grande ha 21 anni e Nicola 14. Sono cresciuti e finalmente posso tornare a lavorare, perché li ho cresciuti da sola. Mi fido di loro e sono dei ragazzi indipendenti. Anche loro ora si fidano di me. Prima c’ero ma non c’ero. Io non sono stata una figlia perfetta, ma nemmeno una mamma perfetta. Facciamo quello che possiamo.”
Eccessi e dolori
Alla Toffanin ha anche raccontato del grave lutto che l’ha colpita, la perdita di sua sorella Anna:
“Lei soffriva di anoressia. Avevo 19 anni, lei 22. Mia sorella Fiore 25. Eravamo tutte molto giovani ed è stato un grande trauma. Ora che ho accettato questa perdita sento lo spirito di mia sorella che aleggia. La sento molto in pace, può proteggere in maniera più leggera senza dovermi sorreggere nei drammi. Eravamo vicine di età ed eravamo molto legate. Il dolore non passa però si accetta e si lascia andare, sennò diventa morboso. Bisogna godere del tempo passato insieme. Ora lei fa parte di me, fa parte di tutto”.
E sull’altra sorella, Fiore, attualmente naufraga all’Isola dei famosi, ha detto:
“Fiore non voleva mai giocare con me perché era più grande. Però aveva pazienza, sei anni di differenza a quell’età non erano pochi. Io ho passato una notte all’isola e mi sono resa conto di quanto fosse dura stare lì. Mi pizzica tutto il corpo. Non ho mangiato per 24 ore. Veramente digiunano. Non ci rendiamo conto di questa cosa, il dormire sulla stuoia… è tosto. Tanto di cappello a mia sorella che la vediamo dolce e fragile, invece… si sta abituando a questo mondo wild. Ci confidiamo, abbiamo fatto molti viaggi insieme, in posti tropicali… siamo molto legate.”
L’intervista si è poi concentrata sulla perdita dell’allora compagno Anthony Bourdain:
“Sono stata accusata sin dall’inizio di non averlo aiutato abbastanza. Anthony e io eravamo una coppia aperta. Capisco che una cosa così insondabile come il suicidio porti a cercare un colpevole, quindi mi sono incolpata anche io di questa cosa. E quando mi hanno incolpato gli altri hanno trovato terreno fertile. Però la verità è che è un’occasione mancata, quando un personaggio come lui si toglie la vita.
Era depresso, bipolare, non voleva prendere le medicine né tantomeno affrontare l’argomento, così grave che riguarda un po’ tutti. Perché tutti noi abbiamo vicino persone che ne soffrono e non ne parlano. Non ho visto questa possibilità in lui, non me l’ha fatta vedere. Per tutta la vita mi rammaricherò. È stata una sua decisione. E credimi ci ho pensato anche io nella vita. Ma l’amore per i miei figli mi ha spinto a continuare a vivere fortunatamente. C’è sempre qualcosa a cui ci possiamo appigliare e la vita è meravigliosa.”