Il mondo del cinema mondiale è sotto shock per un annuncio clamoroso: Michael J. Fox, che tutti abbiamo conosciuto tutti nei panni di Marty McFly, protagonista indimenticabile della trilogia di Ritorno al futuro e della sitcom Casa Keaton, ha ammesso che potrebbe morire a breve.

Facciamo un passo indietro

Ad appena 30 anni gli è stata diagnosticata una grave forma di malattia di Parkinson giovanile. Un brutto male che lo costrinse a ritirarsi anzitempo dal cinema dal 2000. Da allora J. Fox è molto attivo nel campo della ricerca, in particolare finanziando gli studi sulle cellule staminali.

L’impegno nella ricerca lo ha portato ad istituire la una fondazione che porta il suo nome e nel 2010 gli è stata conferita la laurea honoris causa dall’Istituto Karolinska.

In queste ore il noto attore è tornato a far parlare di sé per un’intervista molto toccante rilasciata a Cbs Sunday Morning, dove ha voluto rompere nuovamente il silenzio sulla sua malattia dove la convivenza con questo brutto male si sta facendo sempre più impegnativa.

Cosa ha raccontato

Dopo 30 anni di convivenza con questa brutta malattia il noto attore americano non può che risentire sempre di più degli strascichi di questa terribile patologia. A questo si è aggiunta una nuova problematica.

Intervistato a Cbs Sunday Morning, Michael J. Fox si è confessato a cuore aperto rivelando dettagli su questa battaglia contro il Parkinson, malattia che gli ha rovinato la vita. D’altronde il suo disagio fisico è sotto gli occhi di tutti: Fox mostra un evidente tremore, fa fatica a parlare ed è instabile a livello posturale. Come dimenticare l’impressionante video della sua entrata in scena con l’amico Christopher Lloyd al New York Comic? Sono solo alcune delle conseguenze di questo brutto morbo, che non può non avere conseguenze anche psicologiche. 

“Sta bussando alla porta sarò franco, sta diventando sempre più difficile, ogni giorno è più difficile, purtroppo è così“- ha dichiarato Fox raccontando il suo rapporto sempre più difficoltoso con la malattia.

Come se non bastasse l’attore ha anche rivelato di essersi sottoposto di recente ad un delicato intervento chirurgico per asportare un tumore benigno alla spina dorsale. Ora starebbe meglio, ma ha dovuto fare i conti con gravi problemi di deambulazione.

Poi la dichiarazione sconvolgente: “Le cadute possono diventare letali con il Parkinson, come l’aspirazione del cibo e prendersi la polmonite. Tutte queste sottili cose che ti portano alla… Non si muore di Parkinson, si muore con il Parkinson. Non arriverò a 80 anni”.

Di Antrace

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